1.4 Le tre epoche della preistoria
Gli uomini dell'età della pietra avevano crani sfuggenti ed enormi mascelle e possedevano uno spirito inventivo assai limitato: erano capaci soltanto di foggiare grossolani strumenti di silice o di osso, come asce, coltelli, lance. Abitavano in caverne e si coprivano di pelli di animali; ignoravano il modo di coltivare la terra e, quindi, si nutrivano solo di frutti selvatici, di radici o di prodotti della caccia e della pesca. All'età della pietra grezza o paleolitica, come s'è detto, risale anche la scoperta del fuoco, al quale i nostri selvaggi progenitori prestarono un culto come a una divinità. Risalgono a quest'epoca le ingenue figure di orsi, bisonti e altri animali, che si considerano come le più antiche opere d'arte prodotte dall'uomo.
Nell'età successiva, quella della pietra levigata o neolitica, gli uomini perfezionarono armi e utensili: impararono a levigare la pietra, a intrecciare canestri, a foggiare i primi vasi di terracotta. Anche i loro cibi divennero più variati perché appresero a seminare e a coltivare i campi; impararono inoltre ad addomesticare buoi, pecore e cani. Alle pelli cominciarono a sostituire qualche rozzo indumento di lino e alle caverne capanne di paglia e di legno. Inoltre, per rendere le capanne più sicure dagli attacchi delle fiere o dei nemici, le raggrupparono generalmente su larghi impiantiti di legno, appoggiati su pali infissi in laghi o paludi: sorsero così quei rustici e caratteristici villaggi chiamati palafitte e, in età più recente, le terramare, sostenute da pali confitti nella terra asciutta.
Di questa lontanissima era sono rimaste testimonianze nei menhirs e nei dolmens della Bretagna (Francia), e negli avanzi dei nuraghi della Sardegna. I menhirs sono successioni di pietre disposte verticalmente alle quali si attribuiva un significato religioso; i dolmens, formati da grosse pietre riunite insieme, sono tombe primitive che rivelano come già nell'età neolitica si praticasse il culto dei morti; i misteriosi nuraghi sono cumuli di pietre disposte a forma di tronco di cono, che servivano da abitazioni o da fortezze.
Con la scoperta del modo di fondere e forgiare i metalli ha inizio una terza epoca della preistoria: l'età dei metalli. Il primo metallo adoperato fu il rame che, più tardi, fuso con lo stagno, diede il bronzo. All'età del bronzo risalgono dunque i primi bagliori della conoscenza storica, che diviene però più sicura e continua solo tra il 1500 e il 1000 a. C., quando dal Caucaso e dagli Urali si diffuse presso alcuni popoli l'uso del ferro.
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