9.2 Sparta
Sparta o Lacedemone fu fondata nella Laconia, regione del Peloponneso, da un gruppo di Dori. Costoro non si fusero mai con le popolazioni vinte; rimasero perciò sempre in numero molto esiguo e costituirono la classe dominante: i cosiddetti spartiati. Essi vivevano del reddito delle terre tolte ai vinti e si riservavano l'uso esclusivo delle armi e il godimento di tutti i diritti civili e politici.
Al di sotto, benché più numerosi, stavano i perieci, discendenti di quegli Achei che si erano sottomessi agli invasori Dori senza opporre resistenza. Essi non potevano partecipare alla vita pubblica, pur avendo l'obbligo di prestare il servizio militare in caso di guerra. Infine, venivano gli iloti, che erano discendenti di quegli antichi Achei che avevano tentato di resistere con le armi all'invasione dorica. Essi non avevano alcun diritto e accudivano ai lavori più faticosi coltivando i campi degli Spartani, in una situazione molto simile a quella degli schiavi: seguivano infatti le sorti delle terre su cui lavoravano e, se queste venivano vendute, anch'essi mutavano padrone come se fossero stati animali o strumenti di lavoro.
Il trattamento cui erano sottoposti non era soltanto duro, ma spesso avvilente e crudele.
"Venivano costretti - scrive Plutarco, storico e moralista greco del I secolo d. C. - a bere eccessivamente e in quello stato erano poi introdotti nelle sale dove mangiavano i giovani [sparitati] per mostrare a questi quanto fosse vergognosa l'ubriachezza. Venivano obbligati a cantare canzoni sconce e a danzare in modo ridicolo, vietando loro tutto ciò che questi divertimenti hanno di decente e di onesto [...].
Di tempo in tempo i giovani [spartisti], più destri e prudenti, erano inviati da coloro che li dirigevano a battere alla spicciolata la campagna, forniti solo dei viveri indispensabili e di pugnali; durante il giorno si tenevano celati in nascondigli: alla notte uscivano per sgozzare tutti gli iloti che incontravano."
La maggior parte della popolazione spartana viveva e lavorava dunque a quasi esclusivo vantaggio della esigua minoranza armata degli spartiati, contro la quale non era possibile alcuna rivolta.
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