40.4 Papa Gregorio Magno
Il grande prestigio di papa Gregorio, sia dal punto di vista religioso sia da quello civile, giustifica davvero l'appellativo di Magno che la storia ha aggiunto al suo nome. Nato dalla nobile famiglia romana degli Anici, Gregorio lasciò le meditazioni del chiostro per la tiara di pontefice; a ciò fu indotto dall'unanime designazione dei suoi concittadini, turbati dall'infierire di una micidiale epidemia.
Come capo della Chiesa Gregorio fu un santo, ricco di generosità e di energia; egli seppe diffondere la religione di Cristo nelle regioni più periferiche dell'Europa: in Inghilterra, in Irlanda, in Scozia, nelle zone più interne della Germania; fece redigere testi per l'istruzione del clero e dei fedeli, fissare la liturgia, ossia stabilire come dovevano svolgersi le funzioni religiose, e comporre preghiere da cantarsi su quel tono sostenuto e grave, che da lui prese il nome di "canto gregoriano".
Dal punto di vista civile Gregorio divenne di fatto il sovrano di Roma e del territorio circostante: egli tributò all'imperatore d'Oriente un riconoscimento puramente nominale e provvide direttamente a sfamare la popolazione in periodi di carestia e a proteggerla dalle invasioni. Sotto il suo pontificato, insomma, il Papato assunse funzioni politiche e civili che nessuno in Italia aveva esercitato con tanta autorità dalla caduta dell'impero romano in poi, e cominciò in tal modo ad affermare un primato politico, oltre che religioso.
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