33.5 La tetrarchia
Per facilitare il funzionamento della monarchia assoluta e per esigenze militari, Diocleziano istituì la tetrarchia, ossia un governo a quattro: due Augusti e due Cesari. L'impero fu diviso in una parte occidentale e in una orientale; a capo di ciascuna di esse vennero posti due imperatori o Augusti, i quali avevano alle loro dipendenze due Cesari che avrebbero dovuto succedere a loro sul trono. I Cesari dividevano con gli Augusti i problemi riguardanti il governo dello Stato e il comando degli eserciti.
L'Augusto d'Occidente risiedeva a Milano e quello d'Oriente a Nicomedia; i Cesari rispettivamente a Treviri, sul Reno, e a Sirmio, presso l'attuale Belgrado.
L'impero venne così ad avere quattro capitali, tutte collocate in prossimità delle frontiere, dove le minacce d'invasione divenivano di giorno in giorno più gravi. Conseguenza di ciò fu lo spostamento dell'asse politico dell'impero e, di riflesso, l'allontanamento della corte imperiale da Roma e l'inizio del fatale decadimento e abbandono della città eterna.
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