28.8 Mitridate re del Ponto
Mitridate fu tra i più fieri avversari dell'espansione romana in Asia. Vinto una prima volta da Silla, riprese le armi contro Lucullo e fu battuto. Già vecchio subì una nuova disfatta per opera di Pompeo, in seguito alla quale, poco tempo dopo, sfiduciato, si uccise.
Le armature, che convenivano alla gigantesca persona del re Mitridate, eccitavano lo stupore degli Asiatici e più ancora quello degli Italici. Alla corsa vinceva la belva più veloce; come cavaliere domava il più selvaggio cavallo e, mutando cavalcatura, era in grado di percorre in un giorno venticinque leghe tedesche; come auriga guidava sedici cavalli e riportò più d'un premio alla corsa; s'intende che non era senza pericolo superare il re in tale gioco. A caccia, correndo a briglia sciolta, colpiva senza colpo fallire la selvaggina; ma anche a mensa nessuno gli somigliava; faceva apprestare banchetti in cui si mangiava a gara, ed egli stesso guadagnava i premi destinati a chi più mangiasse e bevesse; consacrava all'interpretazione dei sogni e dei misteri greci gran parte del suo tempo, e praticava una rozza imitazione della civiltà ellenica. Amava l'arte e la musica greca, cioè faceva raccolta di oggetti preziosi, di ricco vasellame, d'antichi capolavori persiani e greci - famoso era il suo gabinetto d'anelli - aveva sempre intorno storiografi, filosofi, poeti greci, e nelle feste oltre ai premi per i mangiatori e per i bevitori, ne stabiliva altri per il più faceto buffone e per il miglior cantante. Questo era l'uomo; il sultano gli corrispondeva. In Oriente, dove la condizione del dominante e dei dominati tiene più del carattere della legge di natura che di quello della legge morale, il suddito è bestialmente fedele e bestialmente falso, il principe crudele e diffidente. Nessuno forse superò Mitridate in questi due vizi. Per suo volere, per vero o supposto tradimento, morirono o languirono in eterna prigione, sua madre, suo fratello, sua sorella, sua moglie, tre dei suoi figli e altrettante figlie.
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Sicario:
è colui che uccide una persona per ordine di altri (da sica = piccolo pugnale).
Triumvirato:
la parola deriva dal latino (tres — tre, vir = uomo) e significa "associazione di tre uomini". A Roma c'erano varie commissioni di triumviri, con incarichi particolari: sorveglianza delle prigioni, esecuzioni capitali, direzione della zecca, ripartizione delle terre ai coloni ecc. Coi termini di "primo" e di "secondo triumvirato" si è soliti definire gli accordi conclusi rispettivamente nel 60 a. C. fra Cesare, Pompeo e Crasso, e nel 43 a. C. fra Antonio, Lepido e Ottaviano.