16. L'Italia preromana: mosaico di stirpi e di favelle
16.1 Il nome e la preistoria
Col nome Italia, di origine incerta, noi indichiamo tutta la regione meridionale dell'Europa che si stende a sud delle Alpi e che comprende la valle padana e la lunga penisola a forma di stivale protesa nel mezzo del Mediterraneo. Nei tempi più antichi però tale nome designava soltanto l'estremità della penisola, corrispondente all'incirca all'attuale Calabria; poi a poco a poco fu applicato all'intera penisola e, all'epoca di Augusto, anche alla regione continentale ai piedi delle Alpi, chiamata, prima d'allora, Gallia Cisalpina, dal nome dei popoli che l'abitavano.
L'Italia, però, a seconda dei popoli e dei tempi, fu denominata anche con voci diverse: Tirrenia, Saturnia, Ausonia ed Enotria (cioè "terra del vino"). I Greci la chiamarono Esperia, ossia "terra di occidente", per la sua posizione rispetto al loro paese.
Nei tempi preistorici l'Italia era coperta di foreste popolate da animali selvatici e da belve. Gli uomini che l'abitavano nell'età della pietra conducevano una vita primitiva; ma nell'età del bronzo essi cominciarono a costruire villaggi (palafitte e terramare, di cui sono rimasti numerosi avanzi nella valle padana), a coltivare i campi, a produrre armi e utensìli, ad allevare animali domestici. Solo però verso il 1000 a. C., col diffondersi dell'uso del ferro, essi poterono avviarsi a una forma di vita più elevata e uscire così dalla preistoria.
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