15.2 I cibi e le vesti
Durante i pasti i Greci bevevano vino molto annacquato e consumavano di solito cibi frugali a base di cereali, di olive, di formaggio, di pane spalmato di aglio; facevano uso di pesce, ma non mangiavano carne se non in occasione di sacrifici religiosi. A tavola stavano seduti, ma con l'andar del tempo molti ricchi adottarono l'uso orientale di mangiare sdraiati su letti disposti davanti alle mense.
Nel vestire prediligevano un'eleganza sobria. Uomini e donne infilavano una tunica leggera, detta chitone, sopra la quale indossavano l'imàtion, specie di vestito, generalmente di lana, che si avvolgeva intorno al corpo a guisa di manto. Abbigliamento femminile usato fin dai tempi più antichi fu il peplo, sempre conservato dalle donne spartane. Chi doveva stare per lungo tempo all'aperto si avvolgeva in un corto mantello detto clàmide. I Greci generalmente camminavano a piedi nudi, ma le persone più raffinate calzavano sandali fermati alla gamba con dei legacci.
Le donne curavano molto la loro persona: amavano acconciarsi accuratamente i capelli, si ornavano di gioielli e facevano uso di profumi e di cosmetici.
Non tutti gli uomini però ne erano soddisfatti, come mostrano queste confidenze fatte da un marito a Socrate e riferite da Senofonte in un suo libro, l'Economico:
Un giorno, Socrate, l'ho vista [la moglie] con la faccia impiastricciata di bianco per apparire di tinta ancor più chiara del naturale, tutta cosparsa di rossetto per apparire più rosea di quanto realmente non sia. "Credi a me, donna - le dissi - io non preferisco il rossetto e il belletto alla tua tinta naturale" [...]. Da allora ella ha rinunciato completamente a farsi il viso e si mostra senza trucco, comportandosi sempre nel modo che conviene.
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