18.12 I comizi centuriati
I comizi curiati avevano carattere prettamente aristocratico, poiché ad essi partecipavano solo i patrizi. Tra l'altro, solamente costoro avevano il diritto e il dovere, in caso di guerra, di costituire l'esercito, nel quale ogni soldato si armava e si manteneva a proprie spese. Con l'aumentare dei cittadini e con l'estendersi del territorio romano si sentì però la necessità di una riforma che da un lato diminuisse lo strapotere dei nobili e dall'altro sottoponesse al servizio militare anche i plebei.
Per raggiungere questi scopi, Servio Tullio ripartì il popolo romano in cinque classi, a seconda del reddito: ognuna di esse doveva fornire un determinato numero di centurie di soldati; da ciò il nome di comizi centuriati dato alla nuova assemblea popolare, che si basava sull'organizzazione militare.
Accanto a queste cinque classi, però, se ne aggiungevano in pratica altre due: l'una, formata dai cittadini più ricchi, cioè da coloro che possedevano più di 125 mila assi (i cavalieri); l'altra, a cui appartenevano tutti coloro che non arrivavano al minimo di 12 mila assi, ossia i proletari. I cittadini più ricchi si chiamavano cavalieri (equites) perché ad essi era riservato in tempo di guerra l'onore di combattere a cavallo; agli appartenenti alle altre classi veniva invece concesso un armamento proporzionato al loro reddito. Ai proletari, cioè a coloro che non avevano quasi niente all'infuori della prole, non era consentito di far parte dell'esercito.
Nei comizi centuriati le decisioni non venivano prese sommando i voti di ciascun cittadino, ma sommando quelli delle singole centurie. Ora, le centurie, in tutto 193, erano distribuite tra le varie classi in numero disuguale, in modo che i più ricchi disponevano sempre del maggior numero di voti.
Così, fin dai primi anni di Roma, si nota il formarsi di uno spaventoso abisso di disuguaglianza sociale fra patrizi e plebei, fra ricchi e poveri, e la storia di quel grande popolo non sarà solo la storia delle sue conquiste territoriali, ma anche quella delle conquiste sociali operate all'interno.
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