32.14 Marco Aurelio
Alla morte di Antonino Pio il trono toccò per adozione a Marco Aurelio (161-180), seguace della filosofia stoica alle cui austere massime di razionalità, umanità e giustizia ispirò tanto il comportamento della sua vita di uomo e di imperatore quanto le pagine del suo diario, i Ricordi, da cui traiamo questo pensiero:
"È proprio dell'uomo amare anche colui che ci offende. Il che ti verrà spontaneo se tu penserai che egli è pur tuo congiunto, che ha peccato per ignoranza e suo malgrado, che fra poco sarete morti ambedue e soprattutto che egli non ti ha nuociuto: perché non rese peggiore di quanto prima non fosse la parte migliore di te."
Marco Aurelio non fu tollerante verso i Cristiani perché li considerava violatori delle leggi dello Stato. Benché detestasse la guerra, ritenne suo dovere d'imperatore condurre lunghe campagne contro i barbari che minacciavano i confini: contro i Parti, in Oriente, e contro i Quadi e i Marcomanni, lungo il Danubio.
Appunto combattendo contro queste irrequiete tribù germaniche nel campo di Vindobona (Vienna) fu colpito dalla peste e in pochi giorni morì non ancora sessantenne.
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