27.3 I Cimbri e i Teutoni
Con l'esercito così riformato, Mario affrontò le tribù germaniche dei Cimbri e dei Teutoni che, passato il Reno e penetrate nella Gallia Narbonese, avevano travolto parecchi eserciti romani. Il prode soldato ristabilì il prestigio delle armi romane: ad Aquae Sextiae (in Provenza), nel 102 a. C. sconfisse i Teutoni, e l'anno dopo, ai Campi Raudii (presso Vercelli), respinse definitivamente i Cimbri.
L'Italia tutta si sentì liberata da un incubo: Mario, tornato a Roma, vide crescere a dismisura la sua popolarità, tanto che ottenne il consolato per la sesta volta, nonostante che ciò fosse espressamente vietato dalla legge. Come uomo politico però egli non fu pari alle sue doti di generale; esaltato dal partito popolare, non seppe frenare la plebe né contenere gli abusi dei suoi soldati, di modo che, in poco tempo, perdette la simpatia dei cittadini più onesti e temperati.
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