7. Gli albori della luminosa civiltà ellenica
7.1 Aspetto fisico della Grecia
Il paese chiamato Ellade dai suoi antichi abitatori e Grecia dai Romani, occupa la parte meridionale della penisola balcanica, bagnata dai mari Ionio ed Egeo e coperta in gran parte da montagne. Le barriere frapposte da montagne tra regione e regione costituirono uno dei principali impedimenti alla riunione degli antichi Greci in un unico Stato. Al contrario, le coste molto frastagliate, i numerosi golfi, i canali, le profonde insenature che permettono alle acque di insinuarsi molto addentro nella terraferma, la miriade di isole che costeggiano la Grecia hanno fatto sì che i suoi abitanti si affidassero al mare per le loro comunicazioni; sul mare le loro fragili imbarcazioni potevano percorrere itinerari brevi senza incontrare ostacoli e con la certezza di trovare in ogni evenienza approdi sicuri.
Sul mare, gli Elleni trovarono mediante la pesca, i commerci e la colonizzazione quelle fonti di sostentamento che il suolo prevalentemente arido o montuoso e il clima troppo caldo d'estate e freddo d'inverno non potevano offrire.
"Quando viene il mese di Leneone [metà febbraio, metà marzo] con i suoi giorni aspri - ammonisce il greco Longo Sofista - diffidate di lui e di Borea [dio dei freddi venti dei Nord] quando attraverso la Tracia, nutrice di cavalle, si abbatte sul vasto mare [l'Egeo] e lo solleva, mentre la terra e le selve rumoreggiano. Le bestie tremano, anche quelle il cui pelame protegge la pelle. Attraversa perfino il cuoio del bue, impotente ad arrestarlo. Punge fin sotto i peli spessi della capra, fa piegare in due il vecchio [...] Allora gli ospiti delle selve, provvisti o no di corna, battendo lugubremente i denti, se ne fuggono per le vallate boscose."
Torna all'indice