11.4 La Lega di Delo
L'indipendenza e la libertà della Grecia furono così salve e con esse il futuro destino dell'Europa che dalla civiltà ellenica doveva trarre il suo principale alimento. Ma con il dileguare della minaccia straniera si riaccesero le rivalità tra Atene e Sparta.
Sparta, liberato il suolo nazionale, considerando ormai conclusa la guerra, richiamò le sue truppe; Atene invece, i cui interessi erano legati al mare e quindi alla sorte delle colonie, volle continuare la lotta per strappare ai Persiani le posizioni che ancora conservavano nell'Egeo e sulle coste dell'Asia Minore.
Aristide, che capeggiava in Atene il partito aristocratico e godeva fama di uomo giusto, con abili negoziati riunì trecento città dell'arcipelago greco nella Lega di Delo (così chiamata dal nome dell'isola dove, presso il santuario di Apollo, convenivano i suoi rappresentanti e si custodiva il tesoro comune). Sotto la direzione di Atene le forze navali, per merito soprattutto dello stratega Cimone, figlio di Milziade, colsero molti successi e nel giro di pochi decenni giunsero a liberare le città ioniche dell'Asia Minore.
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