36.9 Organizzazione della Chiesa
Non appena i Cristiani furono liberi di professare il loro culto alla luce del sole, diedero un assetto definitivo alle loro comunità.
In esse si attuò la distinzione tra i semplici fedeli, o laici, e il clero, formato dai diaconi e dai preti. I diaconi (= servitori) amministravano i beni comuni, distribuivano le elemosine, si occupavano di ciò che era necessario al culto; i preti (dal greco presbyteroi = anziani) celebravano la Messa, leggevano e spiegavano i Vangeli alla comunità riunita e somministravano i sacramenti. Supremo reggitore morale e religioso di ogni comunità, o chiesa, era il vescovo (= sovrintendente); egli era l'unico a possedere la cosiddetta "pienezza del sacerdozio", ossia aveva la possibilità di somministrare l'Ordine sacro, con il quale si consacrano i sacerdoti.
Nei primi tempi le chiese cristiane rimasero indipendenti fra di loro, ma in seguito acquistò una posizione preminente il vescovo di Roma, successore dell'apostolo Pietro, che lo stesso Gesù aveva indicato come suo primo vicario.
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