30.3 Morte di Cicerone
I triumviri tuttavia non furono capaci di astenersi dalle vendette e dalle condanne politiche. Tra le vittime più illustri fu Cicerone che Ottaviano, sensibile ai valori dello spirito e della cultura, avrebbe voluto risparmiare, ricordandosi anche dei colloqui avuti con lui appena arrivato dalla Grecia, ma che fu ucciso per volontà di Antonio, desideroso di vendicarsi delle Filippiche. Cicerone è raggiunto dai sicari di Antonio mentre si recava nella sua villa di Formia.
"Ordina ai suoi domestici - così racconta Plutarco - di deporre la lettiga, porta la mano destra al mento, gesto in lui abituale, e guarda fissamente gli assassini. I suoi capelli in disordine e sporchi e il viso alterato dalle inquietudini, ispirano tanta pietà che i soldati, mentre Erennio lo sgozza, si coprono gli occhi. Egli stesso aveva proteso la testa fuori dalla lettiga. Erennio, secondo l'ordine di Antonio, gli tagliò la testa e gli tagliò anche le mani con le quali aveva scritto le Filippiche."
Così moriva, vittima degli odi di parte, l'ultimo difensore della concezione repubblicana dello Stato.
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