23.3 Sacrificio di Attilio Regolo
Cartagine per il momento era salva; ma i sacrifici che aveva dovuto sostenere per difendersi erano stati così ingenti da indurre i suffeti, ossia i supremi magistrati della città, a intavolare trattative di pace. Per ottenere che il Senato romano accettasse le loro proposte, essi inviarono a Roma lo stesso Attilio Regolo, facendogli promettere che, se non fosse riuscito a indurre alla pace i suoi concittadini, si sarebbe spontaneamente riconsegnato prigioniero; ma giunto a Roma, Attilio Regolo consigliò al Senato, nell'interesse della patria, di continuare la guerra; poi, fedele alla parola data, tornò a Cartagine dove fu suppliziato e messo a morte.
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