5.4 I Fenici: un popolo di navigatori e commercianti
Meno raffinati dei Cretesi, ma navigatori più audaci e intraprendenti si dimostrarono i Fenici che appartenevano probabilmente al gruppo semitico. Il paese in cui si stanziarono prima del terzo millennio a. C., da loro detto Fenicia, corrispondeva alla striscia costiera situata fra il Mediterraneo orientale e la catena del Libano. Tale striscia, benché coltivata con grande impegno, era troppo stretta e insufficiente per nutrire tutti i suoi abitanti; per questo motivo i Fenici non si accontentarono di essere buoni agricoltori, ma furono spinti a costruire coi cedri e coi cipressi che infoltivano le pendici del Libano, navi agili e robuste, e a diventare navigatori esperti e commercianti astutissimi. In un primo tempo si diedero anche alla pirateria ma poi capirono che era più redditizio fare delle loro vittime dei clienti cui offrire legname, stoffe e i manufatti della Fenicia.
Fra il XII e l'VIII secolo a. C. dominarono i mercati del Mediterraneo, sulle cui coste fondarono molte colonie, e si spinsero anche in paesi rimasti ignoti agli altri popoli dell'antichità. Varcarono le Colonne d'Ercole (l'odierno Stretto di Gibilterra) e si avventurarono nell'Atlantico fino all'Inghilterra, da cui esportarono lo stagno, e alle coste del Baltico, donde trassero l'ambra.
Compirono pure la circumnavigazione del continente africano, come è testimoniato dal brano che segue riportato dalle Storie di Erodoto:
"È chiaro [...] che la Libia [nome col quale Erodoto designava l'Africa in generale] è cinta tutto intorno da acqua tranne per quanto confina con l'Arabia, avendolo dimostrato, primo fra quelli che conosciamo, Neco re d'Egitto, il quale, dopo che ebbe fatto interrompere lo scavo che portava dal Nilo al golfo arabico, mandò dei Fenici su navi, dando loro ordine che al ritorno passando attraverso le colonne d'Ercole navigassero fino al mare boreale [ossia al Mediterraneo] e per questa via ritornassero in Egitto. I Fenici dunque, partiti dal mar Rosso navigavano sul mare australe [l'Oceano indiano]. Ogni volta che sopraggiungeva l'autunno approdavano e seminavano la terra, nel punto della Libia [Africa] in cui ogni volta nel corso della navigazione erano arrivati, e attendevano lì la mietitura. Poi, mietuto il grano, si rimettevano in mare in modo che, trascorsi due anni, al terzo, doppiate le colonne d'Ercole, giunsero in Egitto. E raccontarono cose per me non credibili, ma per qualche altro sì, che cioè circumnavigando la Libia [Africa] avevano il sole a destra. [Se, infatti, nell'emisfero boreale — l'unico di cui Erodoto aveva esperienza — il sole passa a sinistra, nell'emisfero australe passa a destra di chi guarda verso occidente]."
Alle attività marinare e mercantili, i Fenici affiancarono iniziative industriali; si rivelarono esperti ingegneri e architetti e furono tra i primi a produrre il vetro e a trattare la porpora, invenzioni per le quali andarono giustamente famosi e da cui trassero gran parte delle loro ricchezze.
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