36.6 Diffusione del Cristianesimo
All'epoca in cui Cristo comparve sulla terra, l'opera unificatrice di Roma si era ormai compiuta e su tutti i popoli del mondo regnava la pax Romana.
Gli apostoli e i discepoli poterono così rapidamente diffondere la loro predicazione nelle lingue latina e greca, parlate e comprese in tutti i paesi del Mediterraneo. Anche la dispersione degli Ebrei in seguito alla distruzione di Gerusalemme contribuì a diffondere fra gli altri popoli il seme della nuova fede, poiché proprio tra gli Ebrei essa aveva avuto i suoi primi credenti.
Infine i motivi stessi di decadenza della società antica moltiplicarono in pochi anni il numero dei Cristiani. Specialmente dopo il III secolo, quando iniziò anche la decadenza sociale ed economica, la forza di persuasione della fede cristiana divenne irresistibile. Gli schiavi maltrattati dai loro padroni, i lavoratori estenuati dalla fatica, i poveri avviliti dalla miseria, gli uomini colti, insoddisfatti della religione e della filosofia pagane, si sentivano attratti dalla nuova fede, che predicava l'uguaglianza tra gli uomini e prometteva il conforto dei mali terreni in un'esistenza futura. I tempi erano maturi per la diffusione del Cristianesimo.
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