28.2 La guerra servile
Nel frattempo in Italia era scoppiata una grave rivolta di schiavi, la cui repressione durò ben due anni, dal 73 al 71 a. C. (guerra servile). L'enorme turba di schiavi che lavorava nei latifondi e nelle miniere viveva in condizioni di tremenda miseria. Pur sapendo che la pena per gli schiavi ribelli era la crocifissione, allorché a Capua scoppiò una rivolta nella scuola dei gladiatori, migliaia di quei disgraziati si sollevarono. Alla testa di quell'esercito di disperati si pose il gladiatore Spartaco, un uomo energico e intelligente, che riuscì a tener testa alle truppe inviate da Roma.
Alla fine però la rivolta fu schiacciata da Licinio Crasso con il massacro di migliaia di schiavi. Cinquemila superstiti, fuggiti verso il nord, giunti nella Gallia Cisalpina, furono annientati da Pompeo, che tornava dalla sua vittoriosa spedizione in Spagna.
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