23.8 Q. Fabio Massimo
I Romani intanto avevano nominato dittatore Quinto Fabio Massimo. Questi ebbe il merito di capire che per il momento nessun esercito avrebbe potuto tener testa a quello cartaginese; perciò scelse una tattica di attesa, diretta a stancare psicologicamente il nemico, che gli valse lo storico epiteto di Temporeggiatore.
Ma i Romani, impazienti di vendicare le sconfitte subite, non appena fu loro possibile, richiamarono a Roma il dittatore ed elessero i due consoli per l'anno 216 a. C.: Paolo Emilio e Terenzio Varrone, prudentissimo comandante il primo, avventato fino alla temerarietà il secondo. I consoli decisero di riunire gli eserciti e di tenere il comando un giorno per ciascuno.
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