21.2 Caduta di Veio
Un altro esempio della severa onestà che costituì la forza e il merito dei primi governanti della repubblica è offerto da un altro dittatore: Furio Camillo. Investito dell'alta carica per condurre a termine l'assedio di Veio, che durava da circa dieci anni, egli riuscì in breve tempo a espugnare la città e a trarne in schiavitù gli abitanti (396 a. C.). La caduta di Veio, forte città etrusca che dominava a poche miglia da Roma la riva destra del Tevere, aprì a Camillo la conquista di altre città etrusche che contrastavano da settentrione l'espansione romana. Ritornato a Roma, egli ebbe gli onori del trionfo; ma, amareggiato dall'invidia e dai maneggi degli avversari politici, che lo accusavano di essersi appropriato di una parte del bottino di guerra per screditarlo agli occhi del popolo, preferì poco dopo lasciare la città e ritirarsi in volontario esilio.
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