14.5 Alessandro sul trono di Macedonia
Il ventenne Alessandro, successo al padre Filippo, era bello, animoso, ricco di ingegno e di energie, innamorato della gloria e della civiltà greca, che aveva cominciato a conoscere e ad amare attraverso la lettura dei poemi omerici e gli insegnamenti del grande filosofo Aristotele. Dalla natura e dall'educazione egli sembrava così destinato a quelle gesta straordinarie che dovevano fare di lui, nonostante la brevità della vita, il più grande conquistatore dell'antichità. Appena salito al trono egli dovette domare una rivolta di città greche: Tebe, che aveva capeggiato l'insurrezione, fu punita con la distruzione totale, ad eccezione della casa del poeta Pindaro; Atene, invece, patria delle lettere e delle arti, ottenne un trattamento più mite.
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