24.3 La guerra in Africa
Roma, intanto, incitata da Scipione, si preparava ad attaccare direttamente Cartagine sul suo territorio nazionale e per questo motivo operò uno sbarco sulle coste africane nel 202 a. C.
Lo scontro decisivo avvenne vicino a Zama. Qui l'esercito di Annibale affrontò quello di Scipione, ma nonostante la maestrìa con cui il condottiero punico aveva predisposto il piano di battaglia, i Cartaginesi subirono una sconfitta disastrosa che li costrinse a chiedere la pace. Le condizioni poste da Scipione furono dure: Cartagine dovette rinunciare a ogni territorio fuori dell'Africa (la Spagna divenne così una provincia romana); impegnarsi a non fare alcuna guerra senza aver avuto precedentemente il consenso di Roma; pagare una fortissima somma come indennità di guerra; consegnare al nemico tutto il materiale bellico e l'intera flotta.
All'atto in cui la pace venne stipulata, Scipione fece portare in altomare cinquecento navi da guerra tolte al nemico e le diede alle fiamme. Quel rogo sinistro segnò la fine dell'egemonia cartaginese sul Mediterraneo e l'inizio di quella romana.
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