33.6 Abdicazione di Diocleziano
Col sistema della tetrarchia Diocleziano si illudeva di sanare anche la piaga delle lotte di successione al trono. Perciò, allo scopo di sperimentare coi propri occhi gli effetti del nuovo sistema, nel 305 abdicò, convincendo l'Augusto di Occidente, Massimiano, a fare altrettanto. Visse nove anni ancora ritirato nel suo splendido palazzo di Spalato, sua città natale, senza rimpiangere il potere. "Ora vivo, ora vedo la bellezza del sole!" usava spesso ripetere. E a Massimiano che lo incitava a riprendere il governo, scriveva in risposta: "Non me lo consiglieresti se tu vedessi i bei cavoli che ho piantato di mia mano". Il sistema della tetrarchia, anziché essere un fattore che potesse garantire la stabilità e l'unione dell'impero si rivelò una piattaforma di ambizioni personali; tant'è vero che i quattro sovrani, disponendo di eserciti propri, usarono della loro potenza militare per incominciare subito a combattersi a vicenda.
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