7.6 Usi e costumi degli Achei
Gli Achei erano organizzati in tanti piccoli Stati. Ciascuno di essi aveva a capo un re, giudice supremo, sommo sacerdote e comandante dell'esercito. Questi re, a differenza di quanto abbiamo visto per i fastosi despoti dell'Oriente, avevano costumi patriarcali e non disdegnavano talvolta di dedicarsi ai lavori più modesti.
L'Odissea presenta Laerte, re di Itaca, nell'atto di sarchiare una pianta "nel suo ben coltivato orto" e svela la compiacenza del figlio di lui, Ulisse, che ha costruito con le proprie mani il letto nuziale:
"Cresceva nel cortile un alto ulivo / [...] / ch'era massiccio come una colonna. / Intorno a questo il talamo io costrussi / e lo compiei con ben commesse pietre; / con cura poi vi sovrapposi il tetto / e v'infissi per ultimo le porte / saldamente adattate e ben congiunte. / Io tolsi allora al frondeggiante ulivo / tutta la chioma, gli recisi il fusto / più su della radice; indi con l'ascia, / drizzatolo tutto a fil di squadra, / ben destramente levigai quel tronco / per sostegno del letto / e lo compii con ricchi intarsi d'oro / e d'argento e d'avorio, e sopra alfine / cinghie vi stesi di purpureo cuoio."
I re erano assistiti nel governo dai capi delle famiglie più autorevoli, ma per le decisioni più importanti si riuniva l'assemblea popolare, che era chiamata agorà.
La società achea si componeva di schiavi e di liberi, prevalentemente contadini e pastori, che sapevano però trasformarsi all'occorrenza in valorosi combattenti. Dello spirito guerriero degli Achei ci danno testimonianza i resti delle colossali mura difensive ritrovate a Micene, Tirinto e Argo.
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