36.11 Le catacombe
La catacomba era innanzi tutto il cimitero cristiano. Ma era anche di più; perché di fatto essa fu la vera culla del Cristianesimo. Quando la plebaglia della grande capitale si dava beltempo alle terme, o si stancava negli orrori del circo, le prime comunità cristiane, obbligate a riunirsi sotterra, attendevano alle pratiche della loro fede accanto alle tombe dei fratelli morti. [...] Là, nelle tenebre, rischiarate solo qua e là da luminaria o pozzi di luce, si celebravano i misteri fin dai tempi degli apostoli: la Messa, la "Commendatio animae", i "Funeralia", senza mai parlare dei fratelli e delle sorelle defunti come di morti, ma piuttosto come di persone chiamate, arcessiti [...]
Questo è il segreto delle catacombe e il loro fascino. In tutto il grande mondo romano solo il cristiano trovava nel proprio cuore la speranza. Qui, nelle catacombe, fu per la prima volta negato il potere della morte. E il Cristianesimo, quasi a provare la sua nuova fede, la nuova certezza, la profonda convinzione della nuova speranza che offriva agli uomini, volle avere la prima dimora nelle catacombe, nei cimiteri dei suoi morti.
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Apocalisse:
titolo di un libro del Nuovo Testamento attribuito all'apostolo Giovanni. È scritto in forma di lettera rivolta a sette comunità cristiane dell'Asia e narra le visioni avute dall'apostolo mentre era relegato nell'Isola di Patmos (apocàlypsis in greco significa appunto "rivelazione"). L'ultima visione narrata è quella del Giudizio Universale.
Dogma:
principio fondamentale della religione cattolica, considerato verità rivelata da Dio e quindi indiscutibile.
Eresia:
dottrina che nega i princìpi essenziali della fede cristiana o li interpreta malamente, deformandoli.
Parabola:
discorso morale che, sotto forma di racconto, contiene un ammaestramento.
Sètta:
dal latino sequor = seguire, indica un partito, ovvero l'insieme di persone che seguono tutte una stessa dottrina, politica o religiosa, in genere diversa da quella seguita dalla maggioranza.