18.4 Anco Marzio
Anco Marzio, successore di Tullo Ostilio, fu sabino; a lui spetta il merito di aver debellato le città latine rivali assicurando ai Romani il libero accesso al Tirreno. Per premunirsi dalle incursioni etrusche, fece fortificare il colle del Gianicolo, sulla riva destra del Tevere, e lo congiunse alla città con un ponte di legno, detto Sublicio, che pare sia stato il primo ponte gettato sul fiume. Presso la foce del Tevere fondò Ostia della cui importanza (il porto vero e proprio fu però costruito nel IV sec. a. C.) Dionigi d'Alicarnasso così scrive:
"il fiume Tevere, discendendo dagli Appennini, scorre proprio davanti alla città e sbocca all'altezza di una costa priva di porti e facilmente accessibile, formata dal Mar Tirreno; ma non ne veniva a Roma alcuna utilità degna di nota, perché non esisteva attorno alle foci nessun arsenale che accogliesse le merci portate lì per mare o fatte scendere lungo il fiume e le scambiasse con i mercanti. Il fiume poteva essere percorso fino alla sorgente da barconi fluviali di media grandezza e fino alla città anche da grandi navi da trasporto; per questo Anco Marzio decise di far costruire arsenali presso le foci del Tevere, adibendo a porto proprio lo sbocco del fiume. Il mare si stende, lì accanto, libero in ogni direzione e abbraccia grandi insenature, quali possono vantare i più favorevoli porti marittimi: e, cosa che più desta meraviglia, il fiume non è separato dalla spiaggia con mucchi di sabbia marina, come capita alla foce di molti fiumi anche grandi, né la corrente, vagando ora qui ora là, si esaurisce prima di sboccare in mare tra paludi e stagni, ma dovunque è navigabile e fluisce attraverso un unico corso spontaneo, piegando indietro le onde che giungono dal largo, sebbene lì soffi spesso un vento fortissimo da occidente. Pertanto navi a remi di qualsiasi grandezza e, tra le navi da carico, quelle che trasportano fino a 3000 moggi di merce, si inoltrano per quella apertura e spinte a remi e tirate da funi, vengono portate fino a Roma. Quelle ancora più grandi, ancorate all'imbocco del porto fluviale, vengono scaricate e alleggerite con battelli fluviali."
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