14.12 Alessandro
Come la maggior parte degli uomini grandi, era stato incapace di trovare un successore degno di lui, e la sua opera gli cadde incompiuta dalle mani. Tuttavia i suoi traguardi non solo erano stati immensi, ma assai più duraturi di quanto generalmente si supponga. Fungendo da agente di una necessità storica, egli pose fine al periodo delle città-Stato e, sacrificando una certa misura di libertà locale, creò un più vasto sistema di stabilità e di ordine che l'Europa non aveva ancora conosciuto. La sua concezione di governo come assolutismo, con l'uso della religione per imporre la pace sulle diverse nazioni, dominò l'Europa sino al sorgere del nazionalismo e della democrazia nei tempi moderni. Egli infranse le barriere tra Greci e "Barbari" e preparò il terreno al cosmopolitismo dell'età ellenistica; aprì l'Asia anteriore alla colonizzazione greca e stabilì comunità greche avanzate in Oriente come quella di Battriana; unì il mondo mediterraneo orientale in una unica vasta rete di commercio, affrancando e incoraggiando gli scambi. Portò la letteratura, la filosofia e l'arte greca all'Asia e morì prima di potersi rendere conto che aveva anche segnato la strada per la vittoria religiosa dell'Oriente sull'Occidente. La sua adozione degli abiti e degli usi orientali era il principio della vendetta asiatica.
Forse fu meglio per lui essere morto al culmine della vita: gli anni successivi gli avrebbero quasi certamente portato amare delusioni. Forse se avesse vissuto il suo carattere sarebbe stato approfondito dalla sconfitta e dalla sofferenza, e avrebbe forse appreso - come stava cominciando a fare - ad amare la condotta dello Stato più che la guerra. Ma aveva intrapreso troppe cose; lo sforzo di mantenere unito il suo regno tanto vasto e di sorvegliarne ogni singola parte era probabilmente sul punto di sconvolgere la sua brillante intelligenza. L'energia è solamente la metà del genio; l'altra metà è moderazione, e Alessandro era tutto energia. In lui sentiamo la mancanza - sebbene non abbiamo alcun diritto di aspettarcela - della calma maturità di Cesare, o dell'acuta saggezza di Augusto. Lo ammiriamo come ammiriamo Napoleone, perché egli fu solo a fronteggiare il mondo, e perché ci incoraggia con il pensiero dell'incredibile potere che si trova allo stato potenziale nell'anima umana. Proviamo per lui un'istintiva simpatia, nonostante le sue superstizioni e la sua crudeltà, perché sappiamo che almeno era un giovane generoso ed espansivo, oltre che incomparabilmente abile e coraggioso; perché sappiamo che lottò strenuamente contro il prepotente barbarismo che gli scorreva nelle vene; perché attraverso tutte le battaglie e gli spargimenti di sangue egli serbò davanti agli occhi il sogno di portare la luce di Atene verso un mondo più vasto.
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Ostaggio:
chi è trattenuto da un nemico o da un alleato come pegno per l'osservanza di accordi precedentemente presi.
Panellenico:
dicesi di ciò che riguarda tutti i Greci in generale (infatti pan in greco significa tutto).