3. Gli avventurosi popoli insediatisi tra due fiumi
3.1 I popoli mesopotamici e l'ambiente
Nella penisola d'Anatolia e nei territori sottostanti fino al Mar Rosso e al golfo Persico, numerosi popoli stamparono nell'età antica vivide impronte della loro dominazione e della loro civiltà. Tra questi popoli, quelli le cui testimonianze risalgono più lontane nel tempo, sono i popoli vissuti nella regione compresa fra il Tigri e l'Eufrate, detta dai Greci Mesopotamia (ossia "paese tra i fiumi"). Attualmente essa è quasi desertica, ma un tempo era costellata di grandi città, ben irrigata, e coperta di frutteti e di campi biondeggianti di spighe, perché i suoi antichi abitanti avevano saputo renderla fertile, regolando le piene del Tigri e delTEufrate mediante accorti sistemi di argini e di canali. Erodoto così descrive la floridezza agricola della Mesopotamia:
"Questo paese è, fra quanti se ne conoscano, il più fecondo produttore del frutto di Demetra [grano]; mentre gli altri alberi, fico, vite, olivo, non esistono affatto. Alla produzione del frutto di Demetra invece il paese [...] rende [...] fino al 200 per uno e, negli anni più fecondi, fino al 300 per uno. La foglia del frumento e dell'orzo raggiunge ivi facilmente la larghezza di 4 dita [74 mm.]; e quanto al miglio e al sesamo vi divengono veri alberi [...] I Babilonesi non usano altro olio che quello che spremono dal sesamo. Vi sono poi, per tutta la pianura, piantagioni di palme, la maggior parte delle quali porta frutto, e da cui ricavano cibi, farinacei, vino, miele."
I primi campioni della civiltà mesopotamica nel terzo millennio a. C. furono i Sùmeri. Suddivisi in piccoli stati-città governati da re-sacerdoti, essi furono gli iniziatori delle attività agricole, artigianali e commerciali fiorite in questa regione; inventarono la scrittura cuneiforme, cosiddetta perché composta di segni a forma di chiodi o di cunei, rappresentanti, come i geroglifici egiziani, intere parole o sillabe; impostarono i motivi religiosi, letterari e scientifici continuati poi dai popoli che vennero dopo di loro. Fra questi, due popolazioni semitiche, i Babilonesi e gli Assiri, si contesero aspramente, per circa due millenni, il primato sull'intera regione. I Babilonesi erano stanziati nella parte meridionale della regione, pianeggiante e fertile, chiamata Caldea o addirittura Babilonia dal nome della Città capitale. Nella parte settentrionale del paese, pietrosa e poco fertile, vivevano gli Assiri, che ebbero come capitale prima Assur e poi Ninive.
L'economia dei popoli mesopotamici fu caratterizzata dall'attività agricola che s'avvantaggiò della minuziosa opera di canalizzazione del Tigri e dell'Eufrate iniziata dai Sùmeri.
Insieme con l'agricoltura, che era l'occupazione principale, i Babilonesi e gli Assiri svolsero un'instancabile attività commerciale, in ciò favoriti dalla posizione del paese, attraversato dalle più frequentate vie che dall'Asia portavano al Mediterraneo. Ma essi furono soprattutto soldati pieni di impeto e di coraggio: senza tali qualità combattive il loro paese, privo di difese naturali, sarebbe stato facilmente sopraffatto dai popoli vicini.
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