15.3 L'educazione dei giovani
I fanciulli vivevano con la madre nel ginecèo: i maschi solo durante l'infanzia, le femmine fino al momento di andare a nozze. A sette anni i ragazzi si recavano alle scuole primarie, dove imparavano a leggere e a cantare carmi di antichi poeti incitanti alla virtù. A dieci cominciavano a frequentare i ginnasi, scuole all'aria aperta, fornite di palestre e destinate prevalentemente all'educazione fisica; in esse però non era trascurata l'educazione della mente. Taluni di questi ginnasi, come l'Accademia e il Liceo in Atene, impartivano un insegnamento superiore, simile a quello delle nostre università.
Compiuto il diciottesimo anno, il giovane greco diventava efèbo, ossia veniva in possesso dei diritti civili (non ancora di quelli politici) e iniziava la preparazione militare, pronunciando una formula di giuramento con cui si impegnava a essere valoroso in guerra e onesto cittadino in patria. Aristotele nella Costituzione di Atene così tratteggia il tirocinio degli efebi:
"Dopo che gli efebi sono stati approvati, i loro padri adunatisi alle tribù giurano che eleggono tre della tribù oltre i quarant'anni, i più stimati e i più capaci a curarsi degli efebi, e di questi il popolo sceglie fra gli altri Ateniesi per alzata di mano uno per tribù a moderatore e curatore per tutto. E questi, presi gli efebi, dapprima visitano i templi, poi vanno al Pireo e fanno la guardia parte a Munichia, parte al lido. Ed elegge il popolo anche due insegnanti di ginnastica e maestri, che loro insegnino a combattere coll'armatura e a saettare e tirare di lanciotto e a lanciare la catapulta. E danno per nutrimento ai sofronisti [censori] una dracma ciascuno, ed agli efebi quattro oboli ciascuno. E ciascun sofronista prende quelli della sua tribù, compra il vitto per tutti in comune [perché mangiano assieme per tribù], e si cura di tutto il resto. E così passano il primo anno e il seguente, raccoltasi l'assemblea nel teatro, danno mostra al popolo degli esercizi militari e ricevuto scudo e lancia dalla città custodiscono il paese e stanno di presidio nei posti di guardia. E fanno la guardia per due anni, vestiti di clàmide e interamente immuni da tasse. Né muovono processo né possono venirvi chiamati, perché non si immischino nelle faccende, tranne intorno ad eredità [...] e se nella famiglia gli tocca qualche sacerdozio. E trascorsi i due anni ormai stanno cogli altri."
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